The office of Carlisle

Dopo essermi recato in salotto da Rosalie, preferii proseguire i miei studi nel mio piccolo studio situato vicino alla cucina.
Carte su carte ricoprivano la scrivania e i miei strumenti del mestiere erano posti con cura sul tavolo da lavoro.
"Uff...oggi mi tocca riordinare i documenti, troppo lavoro mi aspetta domani se non lo faccio ora..." dissi fra me.
Fare il medico era molto facile, visto che essendo io un essere immutabile e immune alle malattie, non potevo contrarre alcun che da i miei pazienti, però essere un vampiro alle volte mi opprimeva talmente tanto che l'unico modo per non pensarci per me era chiudermi in me stesso e mettermi a lavorare nel mio studio.
Mentre catalogavo con una certa flemma le carte poste sulla scrivania entrò nella stanza con fare silenzioso Edward: mi voltai e pensai "Tutto bene figliolo?"

Carlisle era immerso nelle sue carte come al solito. Tutto concentrato. Feci un mezzo sorriso.
Mi chiese se andava tutto bene col pensiero annuì ,contento che mi ponesse quella domanda.
Tutto bene...ero solo passato a salutarti...vorrei andare a caccia questo weekend...se vuoi puoi farmi compagnia...
Dissi velocemente in mezzo tono,notando tutte quelle carte quasi me ne pentii,ma se riuscivo a distrarlo tanto meglio. Prendeva troppo sul serio il suo lavoro secondo me aveva bisogno di staccare un pò. Lo guardai con tono d'attesa aspettando che anche con un semplice pensiero mi rispondesse. Misi lo sguardo interrogativo con una sfumotura di preghiera.

Uhm non sarebbe una attiva idea...però dovrei finire queste pratiche dei nuovi pazienti nel reparto di chirurgia.
Feci una breve pausa guardando fuori la portafinestra che dava sul dehors del giardino.
Esme sarebbe contenta di passare anche lei un po' di tempo fuori casa, anche perchè quando io sono qui a sfinirmi di lavoro lei rimane sempre ad aspettarmi.
Dovevo lasciar perdere per un attimo il mio lavoro, Esme aveva bisogno di attenzioni, come anche i miei figli, Edward d'altro canto era sempre così premuroso nei miei confronti, che mi spiaceva deluderlo allontanandomi dalla sua figura, in fondo lui era il primogenito della mia progenie, e dovevo curarmi di lui glielo dovevo, mi era sempre stato vicino appoggiando le mie decisioni...gli volevo molto bene, era forse il mio preferito dei miei figli.
Sai che ti dico...dico alla mia collega di occuparsene lei di queste pratiche e dedico il mio tempo un po' alla famiglia, hai fatto bene a propormelo figlio mio, devo dedicarmi anche a voi d'ogni tanto.